Solidamente appoggiata sui modi e sui toni della tradizione aulica salisburghese, la Messa in do maggiore, pur non ripetendo i fermenti innovatori della precedente e più ambiziosa Messa dell’Incoronazione K317 (marzo 1779), rimane una pagina più significativa per la varietà di sfumature espressive che connotano, con puntuali differenziazioni e contrasti, i sei classici episodi liturgici, animando il tessuto prevalentemente corale, sgargiante e festoso, con episodi solistici di schietta, marcata intensità (su tutti il lungo a solo di soprano con organo obbligato e strumenti a fiato solisti dell’Agnus Dei conclusivo). Di particolare rilievo è il Benedictus, che Einstein giudicò “”il pezzo più audace e più rivoluzionario di tutte le messe mozartiane””: con la severità del suo contrappunto sorprendentemente impregnato di dolore e dolcezza, questa pagina è insieme un superbo attestato di quel vero talento per la musica religiosa che Mozart non sentiva affatto incoraggiato dal suo “”padrone””, l’arcivescovo Colloredo, e la magnifica sfida di una ribellione in atto, tanto forte e chiara quanto capace di autodisciplina e di essenzialità.
Eliahu Inbal / Dorothee Jansen, Lani Poulson, Rainer Trost, Reinhard Dorn, Athestis Chorus , Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Prix Italia RAI Radiotelevisione italiana, Concerto straordinario dedicato ai vincitori della 50a Sessione del Prix Italia