Wiener: niente donne

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Note Polemiche

Era inevitabile che il caso scoppiasse, prima o poi. Anzi, pur nell’ammirazione sconfinata per quel magnifico strumento musicale che sono i Wiener Philharmoniker, un po’ ci meravigliamo che non fosse già accaduto. Ora la questione è ufficialmente posta.

Di che si tratta? Come è noto, l’orchestra più famosa e pagata del mondo non ammette donne nei suoi ranghi: per statuto, fin dalla fondazione, avvenuta più di centocinquant’anni fa. Ora il ministro della cultura Rudolf Scholten, rispondendo in parlamento il 14 luglio a un’interrogazione del Presidente del consiglio nazionale Fischer, riconosce che non c’è alcuna ragione che impedisca l’impiego di strumentisti di sesso femminile nell’orchestra dell’Opera di Stato di Vienna. Ossia dei Wiener Philharmoniker.

Ma è su quell’«ossia» che si è aperta la disputa. I Wiener Philharmoniker ribadiscono di essere un’orchestra autogestita con leggi proprie, e dunque negano l’uguaglianza con quella della Staatsoper (in realtà, sono praticamente la stessa cosa, dato che non si può essere Filarmonici se non si è membri stabili dell’Opera): pertanto non intendono venir meno a un principio esclusivo della loro «repubblica dei re», come amano definirla. D’altra parte, aggiungono, le audizioni sono sì pubbliche ma segrete (nel senso che vige ancora la regola che alle prove di concorso si suona dietro un sipario, senza essere identificati preventivamente) ed è solo un puro caso se finora nessuna donna ha fatto meglio dei colleghi maschi. Comunque, anche se ciò dovesse accadere in futuro per l’orchestra della Staatsoper, niente dovrà cambiare per i Wiener Philharmoniker.

Questa drastica risoluzione è stata, se non avallata ufficialmente, almeno in parte accolta dalla stessa direzione dell’Opera di Stato. Per ora, stante la crisi non solo economica in cui versano i teatri (quello di Vienna resterà fra l’altro chiuso fino a metà dicembre per lavori di ristrutturazione) non è pensabile un aumento del personale artistico. Ma il punto non è questo. Nessuno intende mettersi contro l’autonomia dei Wiener Philarmoniker, già al centro di polemiche per il loro ruolo al festival di Salisburgo. Mentre i Berliner Philarmoniker, la grande orchestra rivale, hanno aperto le porte con Abbado a molti giovani strumentisti in gran parte donne(e lo stesso Abbado, durante la sua direzione a Vienna, aveva invano tentato di abbattere il tabù), i colleghi viennesi si arroccano su posizioni anacronistiche, in nome della tradizione e del così è sempre stato.

Che le donne siano motivo di turbativa e caos in orchestra, è un luogo comune che proviene da antichi, maliziosi pregiudizi. Sul piano professionale e artistico ampiamente superati dai fatti. Dovunque, fuorchè a Vienna. Dove su due qualità “” razziali”” non si transige, per principio: il sesso dei Philharmoniker e il colore dei Lipizzaner.

da “”La Voce””

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