Adriana Guarnieri Corazzol, Sensualità senza carne, Il Mulino, pp. 198, lire 24.000
Dopo un ottimo lavoro sugli scrittori italiani e il caso Wagner la Guarnieri punta il suo obbiettivo sull’esperienza musicale di d’Annunzio «in quanto operatore di cultura eccellente». Il tentativo di inserire d’Annunzio in una prospettiva nella quale la musica entri a far parte sia come disciplina storica e culturale sia come ideale artistico di autonomia assoluta s’infrange spesso sugli scogli di un’interpretazione — che vorrebbe essere insieme letteraria e musicale — del vastissimo materiale preso in esame. Il libro si raccomanda per l’ampiezza della ricostruzione e per l’accento posto sul temi cruciali, senza offire idee e immagini nuove sulla funzione della musica nell’arte e nel pensiero dannunziani.
da “”Il Giornale””