Bolzano – Domenico Cimarosa (1749-1801) fu compositore colto e fecondissimo, soprattutto di teatro, cui destinò oltre settanta melodrammi. Eppure, se si eccettua Il matrimonio segreto (Vienna 1792), capolavoro nato in circostanze fortunate e quasi suo malgrado, nessun altro titolo è rimasto durevolmente nel repertorio: e dire che di quella scuola napoletana che infiammò l’Europa del Settecento e pose le basi del nuovo gusto teatrale italiano egli fu un esponente di primo piano, autorevole e riconosciuto.
Da Bolzano viene ora la riproposta, in prima ripresa moderna, di un’opera vicina non solo cronologicamente al Matrimonio segreto: Amor rende sagace, dramma giocoso su libretto di Bertati, andata in scena a Vienna il l° aprile 1793 con l’evidente intenzione di bissare quel successo. Perché proprio a Bolzano? La ragione è presto detta.
Si conserva qui una delle due copie manoscritte (l’altra è nell’ex-Pietroburgo, dove Cimarosa soggiornò alla corte di Caterina II) di quest’opera, che vi fu rappresentata nella stagione di carnevale del 1796 in una parodia, come allora si usava, in lingua tedesca.
Collazionando i due esemplari, con l’aggiunta dell’autografo cimarosiano della Astuzie femminili conservato a Napoli (commedia di successo che di quella riutilizzava parecchio materiale, 1794), Giuliano Tonini ha ricostruito una partitura integra ed eseguibile, con tanto di revisione critica.
Il piccolo caso musicologico si è subito collegato all’idea di una rappresentazione. Un cantante espertissimo del ramo, Enzo Dara, è stato cooptato, oltre che per la parte del protagonista maschile (ennesima raffigurazione del vecchio in cerca di improbabili avventure matrimoniali, e regolarmente scornato), anche per la regia.
Dara ha risposto con impegno, inventando uno spettacolo semplice ma pieno di trovate, elegantemente servito dalle scene e dai costumi di Roberto Banci (Bolzano non ha ancora un teatro, e deve arrangiarsi con ciò che consente la brutta Casa della Cultura). La compagnia di canto, ben preparata anche stilisticamente, ha reso attendibili i valori di una partitura che pur non toccando vertici di particolare originalità è espressione tutt’altro che dozzinale di un costume e di una civiltà capaci di tenere in vita, e perfino di rinverdire, le convenzioni e le forme più stereotipate dell’opera buffa; con una malinconia che forse già cela il presagio di un congedo.
Di assoluto spicco la prova di Gemma Bertagnolli, l’astuta protagonista femminile, voce fresca e di naturale facilità nelle colorature; ma assai bene si sono comportati accanto a lei e a Dara la Mantese e la Bruera, nonché Maurizio Dalena (l’amoroso tenorile di turno) e Mattia Nicolini (l’immancabile, simpatico azzeccagarbugli).
Nel dedicare l’esecuzione ai colleghi della Gustav Mahler Jugendorchester, ospiti a Bolzano con Abbado per il concerto del 1° agosto, l’orchestra del conservatorio «Monteverdi» ha voluto dimostrare che qui l’Europa è un po’ più vicina che altrove; non sono certo molte oggi le scuole in grado di mettere insieme un gruppo così compatto e disciplinato di giovai ni strumentisti. Meritatamente a loro e al direttore Fabio Neri, insostituibile animatore e guida dell’iniziativa, è andato il massimo riconoscimento di un pubblico strabocchevole ed entusiasta.
«Amor rende sagace» di Cimarosa a «Bolzano Estate» (replica oggi)
da “”Il Giornale””