Ricordate Sir Georg Solti? Direttore di una certa notorietà e fama quand’era in vita, attivissimo sul mercato discografico, e poi, come spesso accade agli interpreti anche di razza, accantonato e quasi dimenticato. Ingiustamente, sia chiaro. Perché anche se Solti non era un interprete proprio originalissimo e profondissimo, la sua vitalità era esaltante, la sua tecnica sopraffina, il suo carisma notevole. Proveniva da una grande scuola, quella ungherese o meglio mitteleuropea, aveva conosciuto e collaborato con musicisti valenti, come Richard Strauss e Arturo Toscanini, aveva diretto stabilmente grandi orchestre, come Chicago, e soprattutto si era speso con grande generosità in un repertorio vastissimo, nel quale si trovava a casa propria in ogni luogo. Forse se un appunto si poteva fare a Solti era quello di essere un direttore buono, anzi ottimo, per tutte le stagioni, ma senza una punta specialmente emergente di specificità: da Bach ai contemporanei, dal sinfonico al teatrale, e perfino nella musica da camera (era un eccellente pianista), si attestava sempre su livelli altissimi, ma per così dire un po’ piatti in cima. Avercene, però, di direttori così. L’occasione per ricordare Solti ci è offerta dalla pubblicazione promossa dalla Decca di un dvd che immortala l’esecuzione del Requiem di Mozart nel duecentesimo anniversario della morte del compositore (5 dicembre 1991): nella Cattedrale di Vienna, coi Wiener Philharmoniker e un cast stellare comprendente la Auger, la Bartoli,Vinson Cole e René Pape. Esecuzione, sia detto subito, bellissima e affidabilissima. Non avresti detto che Solti fosse un direttore mozartiano, quand’era in vita, dato che tendeva a sottolineare un certo lato robusto e muscoloso, assai poco viennese, del suo stile.Ascoltata oggi, questa testimonianza è invece di altissimo valore: Solti era soprattutto un musicista istintivo, e il suo istinto era di quelli che colpivano nel segno. Morale della favola sarebbe sciogliere un lamento sullo stato attuale dell’interpretazione direttoriale, quando anche un Solti ci pare un gigante. Dove sono, oggi, i direttori del suo tipo, capaci di coniugare la modernità tecnicamente più affilata con una comprensione così naturale del repertorio? Ecco, ci mancano i direttori del formato di un Solti. Forse perché, per formazione e cultura, non esistono più.
[Solisti] A. Auger, C. Bartoli, V. Cole, R. Pape
[Direttore] Sir George Solti
[Orchestra] Wiener Philarmoniker
[DVD] Decca 071 139 9
Classic Voice Opera n. 63, agosto 2004