Maggio novecentesco

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Il programma del 51° festival fiorentino
Inaugurerà il “Peter Grimes” di Britten in lingua originale. Riproposto il “Trittico” con regia di Olmi, Piavoli, Monicelli. Prima mondiale per “L’ispirazione”, nuova opera di Bussotti.

Firenze – Il 51 ° Maggio Musicale Fiorentino si inaugurerà il 29 aprile 1988 con Peter Grimes di Britten, prodotto per la prima volta in lingua originale da un teatro italiano (e come è ormai consuetudine del Comunale di Firenze l’opera sarà illustrata dalla proiezione di sopratitoli con la traduzione). Questa inaugurazione segnerà il ritorno a Firenze dopo molti anni di Jean-Pierre Ponnelle, anch’egli alle prese per la prima volta con il capolavoro di Britten, mentre Spiros Argiris dirigerà l’orchestra.

All’insegna del Novecento, storico e non, saranno anche gli altri titoli operistici del prossimo Maggio: la prima mondiale della nuova opera di Sylvano Bussotti, L’ispirazione, per la regia di Derek Jarman (26 maggio), e la ripresa di uno degli spettacoli più belli prodotti dal Comunale in questi ultimi anni, Il trittico di Puccini, diretto da Bruno Bartoletti e messo in scena da una triade perfetta di registi cinematografici che amano l’opera: Ermanno Olmi, Franco Piavoli e Mario Monicelli (12 giugno). Nella consueta ricca vetrina di concerti il Maggio proporrà alcune fra le più importanti orchestre europee (il Concertgebouw di Amsterdam con Chailly e il Gewandhaus di Lipsia con Masur, più la curiosità della Filarmonica di Rotterdam guidata da James Conlon, che eseguirà la Sesta di  Mah1er) e un vero e proprio ciclo, con programmi organici e ben integrati, di grandi pianisti da Lupu a Perahia, da Schiff ad Mkenazij, fino alla recente rivelazione del Busoni 87, Lilija Zilberstein. Non mancheranno poi alcuni concerti di tipo leggero, e brillante, come quello di Julia Miguenes Johnson (la straordinaria Carmen del film di Rosi) e il cabaret di Hélène Delavault. Punto culminante del festival, e non soltanto sotto il profilo cronologico, sarà l’omaggio agli ottant’anni di Olivier Messiaen offerto da Zubin Mehta e dall’orchestra del Maggio con l’esecuzione della colossale Turangalila-Symphonie il 23 giugno (poi in tournée a Parigi per aprire quel festival). Completano il cartellone del Maggio, che comprende 42 manifestazioni nello spazio di due mesi esatti, una mostra fotografica dedicata a Benjamin Britten e un convegno sulla condizione del cantante oggi.

Proprio prendendo spunto dalla presentazione del Maggio, il sovrintendente Vidusso e il direttore artistico Bartoletti hanno illustrato per sommi capi i programmi futuri del Comunale. Si è così appreso che la stagione lirica autunnale 1988 comprenderà Simon Boccanegra (direttore Chung, protagonista Zancanaro), Tristano e Isotta (direttore Kuhn, Vinzing e Versalle interpreti principali) e Madama Butterfly (conferma di Bartoletti come grande direttore pucciniano e debutto italiano nel ruolo della Malfitano). Maggio ’89: inaugurazione con Pelléas et Mélisande (Esa Pekka Salonen direttore, Liviu Ciulei regista, Von Stade, Allen, Ramey protagonisti), poi un’opera di Meyerbeer (forse, finalmente, Gli Ugonotti) e infine Il cavaliere della rosa (Mehta, Hampc, Tomowa-Sintow, Rydl). E ancora, Maggio ’90: un grande Berlioz con Peter Hall e Andrew, Ramey protagonista. Inoltre, a partire dal dicembre ’99, forte incremento dell’attività del Piccolo Teatro, con Britten (The Rape of Lucretia), Offenbach (operette trascritte per organico da camera da Guido Turchi) e concerti di gruppi dell’orchestra e del coro del Maggio dedicati alle figure principali del Novecento storico. Il tutto in un quadro di ampia e dettagliata programmazione: sentendo esporre questi piani, ci sembrava d’essere in un teatro tedesco.

Il Giornale della Musica, n. 24, gennaio 1988

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