L’alato Wagner di Chung

L

Una pregevole edizione dell’Olandese volante ha inaugurato festosamente, con gran concorso di pubblico, la stagione d’autunno del Teatro Comunale, nuovamente dirottata al Verdi. Una vera ovazione, come da queste parti non si sentiva da tempo, ha accolto alla fine di due ore e un quarto ininterrotte di musica (la versione era infatti quella in un atto, secondo le intenzioni originarie dell’autore) gli interpreti di canto e soprattutto il direttore Myung-Whun Chung, che ha voluto riservare a Firenze il suo primo incontro con un’opera di Wagner. Considerando che Chung inaugurera tra due settimane la stagione parigina dell’Opéra-Bastille, di cui è ora direttore stabile, proprio con l’Olandese volante, si poteva pensare che questa sarebbe stata per lui solo una prova generale: si è trattato invece di un debutto in grande stile, di una maturità perfino sorprendente per un artista di appena quarant’anni, che ha saputo conquistarsi senza il contorno di clamori divistici un posto di sicuro rilievo tra quanto al momento offre la piazza.

Chung si è servito con umiltà, nulla tuttavia concedendo alla routine, di una compagnia di canto altamente specializzata in questo repertorio; nella quale almeno tre elementi – Bernd Weikl l’Olandese, Deborah Voigt Senta, Ben Heppner Erik – erano a loro volta quanto di meglio esista oggi sul mercato. Ma anche le parti secondarie, gli italiani Serena Lazzarini (Mary) e Marco Berti (il timoniere) erano state scelte con cura; con la sola eccezione dell’ormai usurato e urlante Manfred Schenk in un ruolo, Daland, che poi secondario non è. Assai buona anche la resa del coro preparato da Marco Balderi, e nel complesso soddisfacente quella dell’orchestra del Maggio, con qualche pecca nelle uscite solistiche pii scoperte.

L’esecuzione era in forma di concerto. Una soluzione di ripiego che ovviamente impoverisce l’idea wagneriana del teatro ma che compensa ciò che si perde, soprattutto nello slancio impressole da Chung, con la concentrazione dell’ascolto; facendo della musica, con un po’ d’immaginazione, ciò che sempre dovrebbe essere: la migliore regista di se stessa.

 

L’Olandese Volante di Wagner al Teatro Verdi di Firenze, repliche domani e il 12.

da “”Il Giornale””

Articoli