Arthur Honegger – Concertino per pianoforte e orchestra

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Arthur Honegger – Concertino per pianoforte e orchestra


Composto nel 1924, il Concertino per pianforte e orchestra fu eseguito per la prima volta a Parigi il 23 maggio 1925 sotto la direzione di Koussevitzsky, al pianoforte A. Vaurabourg.

Si tratta di una breve composizione della durata di circa dieci minuti, che racchiude la quintessenza dello stile di Honegger. Al severo controllo formale della materia sonora, disposta secondo equilibri neoclassici, corrisponde una sensibilità austera fortemente caratterizzata: la scrittura è elegante, ben dosata negli effetti e nelle proporzioni fra solista e orchestra (l’organico è costituito dai legni a due, due corni, due trombe, tromboni e archi), sapientemente costruita su spunti melodici e ritmici nettamente delineati, mentre il timbro aspira a una purezza cristallina, di trasparente lucentezza. Quasi del tutto assenti sonc i contrasti drammatici: la pagina scorre via, dall’inizio alla fine, brillante e gradevole, come un gioco sereno, e solo a tratti (per esempio nella distesa liricità del Larghetto) venato di malinconico raccoglimento.

Il primo tempo è un Allegro molto moderato che si basa sullo scambio di brevi sezioni motiviche (quasi tasselli di un tema di più ampio respiro) fra il solista e l’orchestra. La scrittura pianistica è brillante, sobriamente virtuosistica, e mira ad elaborare un ben profilato disegno formale più che a sviluppare le gradazioni timbriche e le profondità espressive. Neppure nel Larghetto, che è pure pagina di intenso calore, Honegger sembra voler oltrepassare i limiti di una misura classica, di sapore quasi arcaico. Più spinto verso la modernità è invece l’Allegro conclusivo, vivacizzato da un ritmo scattante e vigoroso dal quale emergono caratteristiche movenze jazzistiche.

Franco Caraccioli / Marisa Tanzini, Orchestra sinfonica della Rai  di Torino
Auditorium “G. Agnelli” Lingotto di Torino, Stagione sinfonica pubblica  1985-86

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