Queste Serate Musicali di Primavera 1994 vengono dopo una stagione di concerti molto lunga e faticosa, ma anche ricca di soddisfazioni per l’Orchestra e di indicazioni per il futuro. L’idea iniziale era quella di creare per questo spazio della stagione – riprendendo una consuetudine del passato – un piccolo festival a tema, orientato su un periodo, su uno stile o su un autore: un’idea che abbiamo preferito ripensare e lanciare con maggiore determinazione l’anno prossimo, aumentandone il raggio d’azione in senso anche interdisciplinare. Ciò non toglie che anche questo ciclo delle Serate Musicali si presenti con alcune coordinate tematiche e interpretative.
Le prime sono chiaramente enucleabili dal programma. La versione integrale delle musiche di scena del Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn (in italiano, in una nuova versione di Daniele Spini) è inserita in una rielaborazione del testo di Shakespeare curata da Alberto Gozzi, che permetterà così di seguire lo svolgimento della commedia in una “”versione da concerto”” appositamente concepita per un’esecuzione radiofonica e televisiva. Ciò significa anche mettere a frutto le possibilità specifiche dell’ente, riunendo forze diverse ma complementari.
Da questa serata inaugurale si diparte un filone ottocentesco e romantico che sarà proseguito da Gianandrea Gavazzeni (un ritorno, il suo, particolarmente gradito che riafferma l’intenzione di riportare a Torino i grandi direttori del nostro tempo), da Frank Shipway e da Gary Bertini, a sua volta impegnato a proseguire “”un discorso Mahler”” che ci sta molto a cuore e a iniziare una perlustrazione stravinskiana che avrà seguiti importanti.
Un contrappeso è costituito dalle opere e dagli autori classici che sono pane fondamentale per ogni orchestra e ogni pubblico: Haydn, Mozart e Beethoven (quest’ultimo con la sua Sinfonia più “”classica””, l’Ottava) e che debbono tornare ad essere i fondamenti del repertorio e del gusto. Solo a queste condizioni agisce l’apertura necessaria alla musica contemporanea: qui riaffermata con la prima italiana di una recente, curiosa composizione per quattro sassofoni e orchestra dell’americano Charles Wuorinen.
Il Quartetto Raschèr guida la schiera dei solisti, dove figurano, accanto a due nomi prestigiosissimi come il cornista Radovan Vlatkovic e il pianista Gerhard Oppitz, tre giovani cantanti italiane di grande talento: Cristina Barbieri, Monica Minarelli e Gemma Bertagnolli.
Quanto alle coordinate interpretative: oltre al ritorno di Gavazzeni e alla presenza costante del nostro Direttore principale Frank Shipway e di Umberto Benedetti Michelangeli, con cui stiamo lavorando proprio sullo stile classico, la conferma di Gary Bertini con due programmi è particolarmente significativa per quella continuità che stiamo cercando con interpreti di rango. Fra questi si inserisce anche il debutto di Dennis Russell Davies, chiamato a chiudere la nostra stagione con la “”vita celestiale”” che suggella la Quarta Sinfonia di Mahler: una speranza e un augurio insieme.
Serate musicali di Primavera 1994, Orchestra Sinfonica di Torino della RAI