Caro Sergio,
Da più di un anno non aggiornavo questa pagina, ed ovviamente la cosa non mi faceva star bene. Il tempo manca sempre…. e sono proprio le cose alle quali tieni di più a venire penalizzate… anche se , il non aver aggiornato questa pagina, credimi, non sta certo a significare che il tuo ricordo sia meno forte dentro di noi.
Osservo con grande attenzione i dati settimanali sulle visite del tuo sito, e noto con gioia che sono in tanti a godere di tutta la documentazione che vi è contenuta: segno che abbiamo avuto ragione a rendere disponibili i tuoi saggi, i tuoi scritti, il frutto di tutto il tuo lavoro a tutti, senza restrizioni o chiusure di sorta. E’ la vita che prevale sulla morte, Sergio, sono tutte le cose che hai fatto, che parlano per te e sono la tua espressione.
Abbiamo celebrato anche quest’anno il 7 marzo insieme a tanti amici, che hanno risposto con slancio al mio invito di ricordarti nel giorno della tua scomparsa, grazie ad un concerto che Pietro De Maria ha dedicato a te, nell’ambito della programmazione degli Amici della Musica e grazie all’interessamento di Domitilla Baldeschi e Francesco Ermini Polacci. C’è sempre molta commozione nel ricordarti con la musica, quella musica che ha avuto un ruolo così importante nella tua vita.
Nel corso di quest’anno è entrato nel vivo il lavoro di catalogazione di tutto il materiale Bergman e cinema nordico donato al Museo del Cinema di Torino , al quale sta lavorando con dedizione e professionalità Azzurra Camoglio, grazie ad un progetto di dottorato in Scandinavistica e Spettacolo presso l’Università degli Studi di Torino.
Ho conosciuto Azzurra, insieme a Susanna ed Antonella, in occasione di una visita che abbiamo fatto alla nuova Bibliomediateca del Museo del Cinema a Torino lo scorso marzo, dove è raccolto tutto il tuo materiale, e siamo rimaste sbalordite quando abbiamo capito che Azzurra stava imparando a conoscerti attraverso la donazione che sta catalogando. E’ arrivata a capire le tue scelte, i tuoi gusti, le tue priorità attraverso questo lavoro, e le sue valutazioni ci hanno lasciate senza parole.
Nell’ultima mail che mi ha scritto, mi diceva che era contenta perché aveva finalmente la certezza che prima di lasciarci avevi avuto la possibilità di vedere l’ultimo film di Bergman, Sarabanda, a Parigi nel gennaio del 2005; Azzurra aveva trovato il biglietto di ingresso del cinema dentro un libro ( per fortuna, non buttavi via mai niente…) : quindi avevi fatto in tempo a vederli tutti , i film di Bergman e Azzurra ne era felice!
Ho capito che non c’è posto per l’indifferenza , caro Sergio, per chiunque sia riuscito a stabilire un contatto con te: non era possibile mentre vivevi, e adesso lo è ancora di meno….
Ieri sera sono andata a sentire il Crepuscolo degli Dei e non riuscivo a non pensarti: questa volta erano le didascalie a rapire il mio pensiero: come non ricordare , proprio in un’opera di Wagner, la tua intuizione sull’aiuto all’ascolto attraverso le traduzioni che scorrevano? Ho stampato sul sito un tuo articolo sul Crepuscolo degli Dei e anche sul libretto che accompagna i cd diretti da Levine, che mi ero portata da casa per leggere la trama dell’opera, ho inaspettatamente trovato un tuo saggio! Così, un po’ triste ma certa della tua presenza, l’ho ascoltato anche per te.
Marina Sablich