Wolfgang Amadeus Mozart – Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, fagotto, corno e orchestra

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La Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra (nel catalogo Köchel è compresa nell’Appendice 9) fu composta da Mozart durante il suo terzo soggiorno a Parigi, nell’aprile 1778. Commissionatagli da Le Gros, il direttore dei “”Concerts Spirituels”” (istituzione di primaria importanza nella Parigi dell’epoca), l’opera fu scritta “”in grandissima fretta”” per quattro valenti musicisti amici di Mozart, tutti appartenenti alla cerchia di Mannheim ma, per circostanze poco chiare, non venne eseguita e disparve dal programma Forse anche in conseguenza di questo contrattempo il manoscritto autografo andc perduto, così che noi conosciamo questo lavoro soltanto in un adattamento anonimo nel quale il flauto e l’oboe, originariamente previsti nell’organico dei solisti, sonc sostituiti dall’oboe e dal clarinetto; possiamo però con una buona ragione supporre che nessun altro mutamento sia intervenuto nella stesura della composizione (E d’altra parte gli adattamenti e le trasposizioni da uno strumento all’altro erano nel-l’ordine del giorno allora), di modo che l’opera può essere considerata autentica-mente mozartiana.

“”La Sinfonia concertante”” – ha scritto I’Einstein – “”non è una Sinfonia in cu quattro strumenti a fiato hanno preminenti parti a solo e non è nemmeno un vero concerto per quattro strumenti a fiato con accompagnamento d’orchestra. E’ una via di mezzo””. Se questo giudizio può essere accettato per quanto riguarda la forma e lo spirito assai libero del lavoro (una caratteristica, questa, che ricorre in molte opere del periodo parigino), gli effetti solistici sono in realtà assai curati, come senz’altro dovevano esigere i quattro virtuosi della “”prima orchestra del mondo”” quella di Mannheim, ai quali l’opera era destinata. Di fatto la Sinfonia concertante è divenuta un’opera fondamentale nel repertorio dei migliori solisti di fiati, che vi hanno modo di far brillare la propria abilità combinandosi variamente in un filo ininterrotto di soluzioni musicali che vanno dal tono lirico a quello giocoso, sostenute sempre dal trasparente e avvolgente tessuto connettivo di un’orchestra elegante e raffinata.

Pierluigi Urbini / Francesco Pomarico, Elia Cremonini, Romano Santi, Jiri Sedlak, Orchestra Haydn
Orchestra Haydn,
XXXIII  Stagione 1982-83,  Rovereto, Bolzano, Trento

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