Firenze – Non è da tutti aprire la stagione con un concerto di Pavarotti, con l’orchestra per di più diretta da Leone Magicra. E quanto farà invece il Musicus Concentus il 2 marzo, al Palazzo dello Sport di Firenze, a inaugurazione della stagione concertistica 1987. La quale si annuncia ricca di grandi nomi e di ambizioni: e se i grandi nomi si spiegano da sé (basta scorrere il cartellone: Arrau, Pogorelich, Bumhry, Berlo, Sciarrino, Horne, e altri), le ambizioni richiedono qualche riflessione in più.
Negli anni settanta, il Musicus Concentus è stato a Firenze un centro importante e qualificato di attività musicali, promosso dalle forze locali (strumentisti dell’orchestra del Maggio, studiosi, compositori, riuniti in una associazione autogestita) e impegnato non soltanto nell’esecuzione musicale, con scelte di tipo “”culturale”” coraggiose, ma anche in programmi di studio e di ricerca. E come tale ha svolto la sua funzione con dignità e successo.
Quell’esperienza si esaurì, anche per mancanza di ricambi, e il Musicus Concentus entrò a poco a poco in un coma profondo; dal quale si risvegliò, trovandosi però profondamente mutato, con un drastico cambiamento di gestione e di indirizzi. Nacque così il nuovo Musicus Concentus: ambizioso, ricco, smanioso di guadagnarsi uno spazio nella agitata vita musicale fiorentina. Puntando subito in alto, e pensando in grande, con spirito imprenditoriale deciso, come dimostra fra l’altro la sponsorizzazione, che tante polemiche ha già suscitato, del progetto legato a “”Tempo Reale””, con i relativi, cospicui finanziamenti pubblici ad esso destinati.
Del commendator Piero Cerchiai, Presidente dell’odierno Musicus Concentus e artefice di questa trasformazione, si dice che ami la musica, pur non vantando competenze specifiche, ma che intenda soprattutto gestire la sua associazione con criteri da uomo d’affari moderno: più manager che mecenate, in-somma. Certo è che l’operazione Pavarotti fa rumore, oltre che incasso. E se la vetrina è assicurata, non mancano coloro che esprimono i loro dubbi sul nuovo ruolo assunto dal Musicus nel panorama fiorentino. Solo manie di grandezza o un fenomeno del tutto coerente coi nostri tempi, assetati di spettacolarità e di divi?
Il Giornale della Musica, n. 15, marzo 1987