La segnalazione proviene da Piero Farulli, e non riguarda questa volta la sua creatura, quella Scuola di Musica di Fiesole che continua caparbiamente a lottare non solo per la sua esistenza ma anche per la sopravvivenza della musica nella giungla del nostro Paese. Riguardava invece un’esperienza di cui Farulli è stato testimone in luglio al Festival di Orlando, nella Abbazia Rolduc presso Kerkrade, in Olanda, dove era stato invitato a tenere un corso di perfezionamento in Quartetto. Questo Festival ha aperto le sue porte a tutti i musicisti non di professione che desiderassero avere un’occasione per fare musica insieme. E a Kerkrade sono giunti in seicento, da ogni parte d’Europa, per incontrarsi e formare spontaneamente gruppi da camera nei quali esercitare la loro passione di dilettanti e di amatori: medici, avvocati, impiegati, e perfino diplomatici. Tutte persone di una certa età, distinti professionisti impiegati nei campi piú diversi ma accomunati dall’amore per la musica e dal desiderio di approfondirlo attivamente. Senza limiti di tempo e di repertorio.
Ciò che deve avere impressionato Farulli, che pure non è un novellino, è l’ampiezza e la ricchezza anche umana di questa risposta da parte di individui che, pur non avendo scelto la musica come mestiere, ne hanno fatto una ragione di vita, coltivandola da sé nella pratica familiare. Questo fenomeno è impensabile da noi, dove la scuola pubblica non offre neppure le piú piccole basi per apprendere il linguaggio della musica o la sua realizzazione su uno strumento d’elezione. E mai possibile, si chiede Farulli, che in Italia ci si ostini a non considerare la musica un’esigenza primaria di ogni persona? E la musica d’insieme in particolare? Ci si ostina, purtroppo. E si continua a spregiare il dilettantismo, in un paese di dilettanti nati, o a dare al termine di “”amatore”” ben altri significati. Sappiamo di dire cose a tutti note, e di battere la testa contro il muro. Ma abbiamo voluto raccogliere la segnalazione di Farulli. Il quale, oltre ad aver potenziato i corsi di base della sua scuola per adulti anche non professionisti e bambini dai 5 anni in poi, annuncia la sua intenzione di voler creare a Fiesole qualcosa di analogo a quello che ha visto in Olanda, e lancia un appello per chiedere aiuti. Forse anche questo esempio varrà a smuovere le acque della nostra stagnante situazione. Per quanto possa servire, noi siamo con lui, con le sue speranze e le sue utopie.
Musica Viva, n.10 – anno XV