L’impegnativo ’90 di Abbado

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Vienna – Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’attività 1990 della Gustav Mahler Jugend-Orchester, di cui è fondatore e direttore musicale Claudio Abbado, il Maestro in persona ha annunciato ufficialmente di aver firmato il contratto che lo legherà per sette anni ai Berliner Philharmoniker, con un impegno di sei o sette programmi – ventiquattro concerti – per stagione a Berlino e almeno una grande tournée all’anno (il Giappone e Parigi saranno le prime mete). Abbado ha anche confermato che rimarrà alla guida dell’Opera di Vienna, assicurando la sua presenza per cinque mesi all’anno, come da contratto stipulato prima della sua chiamata a Berlino. Fra i progetti discografici immediati, figurano, Kovancina e Boris Godunov, oltre al Lohengrin (con la Studer, ma senza Domingo: al suo posto probabilmente Siegfried Jerusalem). È rinviata, invece, (almeno per ora) 1′Elektra, a causa dell’indisponibilità di Jessye Norman, che avrebbe dovuto essere la protagonista.

Quanto alle sue orchestre giovanili, Abbado ha manifestato l’intenzione di fondere, a partire dal ’92, la Gustav Mahler Jugend-Orchester, formata da giovani strumentisti di Paesi dell’Est ed extracomunitari, con l’Orchestra Giovanile della Comunità Europea: e ciò non solo perché il tempo non gli concede più di seguirle entrambe, ma anche perché non è più un’utopia pensare a un’unica grande orchestra giovanile che riunisca i migliori musicisti di tutta l’Europa, con sedi a Vienna, Praga, Berlino e Londra. E in questa prospettiva ha ribadito che l’apertura verso l’Est rimane uno dei suoi impegni primari, nel nuovo clima di distensione europea: prima tappa, simbolica, delle due orchestre riunite sarà l’Unione Sovietica.

Nel ’90, intanto, fra Pasqua e l’estate, l’Orchestra Mahler suonerà in sedici città di otto Paesi europei (più forse Bucarest), diretta da James Judd, Marc Albrecht e Vaclav Neumann, oltre che dallo stesso Abbado (Lieder di Mahler con la Ludwig e la Quarta di Bruckner: a Nizza, Orange, e nelle due Berlino). Bolzano, in agosto è l’unica tappa italiana (ma senza Abbado). Nel ’91, invece, Bolzano tornerà ad ospitare la preparazione estiva dell’orchestra, e Abbado vi dirigerà, fra l’altro, la Quinta di Mahler. Poi, come detto la fusione aprirà una fase nuova nella vita dell’orchestra.

da “”Il Giornale””

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